Zuppa di farro e cicerchie ( in pentola a pressione)
Io adoro le zuppe di legumi e cereali, soprattutto in inverno, ma se non avessi la pentola a pressione credo che ne potrei mangiare molte meno.
Come molte persone che lavorano non potrei mai permettermi di stare in casa a controllare la cottura lenta dei legumi secchi, quindi devo pubblicamente tessere le lodi di questo utilissimo strumento che mi permette di realizzare piatti veloci e molto gustosi a dispetto del parere di molti puristi ( ps il mio risotto in pentola a pressione é molto più buono di quello normale).
Ma torniamo alla ricetta. Dovevo finire le cicerchie che avevo acquistato addirittura nell’estate del 2016 a Castelluccio di Norcia, proprio due settimane prima del terremoto! Luoghi stupendi, cibo fantastico, proprio quello che piace a me… Come non essere triste ogni volta che apro una busta dei molti prodotti che mi sono portata a casa? Spero proprio che quei luoghi tornino quelli di un tempo, anche se le notizie non sono proprio ottimistiche, soprattutto per quel che riguarda Castelluccio ancora ridotto ad un cumulo di macerie.
Questa ricetta quindi vuole essere un po’ un omaggio al nostro patrimonio, artistico, culturale, enogastronimico che tutti ci invidiano e che dovremmo tutelare molto meglio.
PS – le cicerchie sono dei legumi molto antichi, pare fossero coltivati già in Mesopotamia, ricchi di proteine, vitamine del gruppo B, calcio, fosforo, sali minerali e fibre. Da noi sono coltivate solo in Italia centrale, raramente al di fuori, ottenendo la certificazione di “prodotto tradizionale agroalimentare italiano” . Contengono però una neurotossina, di nessun effetto se il consumo di cicerchie non è eccessivamente frequente, per cui si raccomanda di tenerle molte ore in ammollo oltre a cuocerle a lungo in acqua bollente ( per questo motivo, soprattutto per le cicerchie è raccomandata la cottura in pentola a pressione),
per 4/6 persone
350 gr cicerchie secche
100 gr farro perlato
1 carota
1/2 cipolla bionda
1 gambo di sedano
1 rametto rosmarino
1 spicchio aglio
Olio evo
Sale pepe
Lasciare le cicerchie in ammollo in acqua almeno per una notte.
Soffriggere in due cucchiai d’olio il rametto di rosmarino, a fiamma media e direttamente in pentola a pressione. Tritare la cipolla, la carota, lo spicchio aglio e il sedano e versare il tutto nella pentola. Togliere il rosmarino e continuare a far stufare delicatamente le verdure.
Scolare le cicerchie e versarle, insieme al farro, nella pentola. Mescolare bene e rosolare il tutto x un paio di minuti. Aggiungere una piccola presa di sale grosso e versare dell’ acqua fino a coprire di 8-10 cm il mix di legumi.
Mescolare gli ingredienti e mettere il coperchio alla pentola a pressione, tenendo la fiamma a potenza medio alta. Al fischio abbassare la fiamma e far cuocere per mezz’ora circa.
Far sfiatare la valvola e togliere il coperchio. Se ce ne fosse bisogno far restringere la zuppa facendola cuocere ancora un poco, aggiustare di sapore con sale e pepe e infine servire versando dell’ olio a filo.
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Insalata di cavoli e arance.
Dopo le feste ci fa sicuramente bene tornare a qualcosa di più sano e fresco e quest’ altra insalata che vi propongo é quello che ci vuole. Non che io mi nutra solo di insalate come gli ultimi post farebbero supporre, ma le alterno volentieri con altri piatti più “calorici” per avere il giusto bilanciamento tra proteine ( quasi unicamente di origine vegetale per me), lipidi e carboidrati.
L’abbinamento tra le virtù organolettiche dei cavoli e dell’arancia sono un toccasana per il nostro fisico, ma in questa insalata ho anche apprezzato il contrasto tra i sapori dove l’amarognolo croccante delle chips di cavolo riccio e il tocco pungente del cavolo viola si sposano bene col dolce succoso dell’arancia. L’idea l’ho presa, pur avendola aggiustata un po’ come mio solito, da un libro di ricette dell’Ikea dedicato ala cucina green con bellissime e accattivanti immagini di piatti piuttosto insoliti.
per 4 persone
1 mazzetto di cavolo riccio
100 gr di valeriana ( songino)
150 gr di cavolo cappuccio viola
1 arancia grande bio
per il dressing:
2 cucchiai di yogurt bianco magro
3 0 4 cucchiai di olio evo + 1 per il cavolo riccio
1 cucchiaio di aceto di mele
2 pizzichi di pepe bianco
2 cucchiai di acqua
1/2 scorza d’arancia grattata
1 pizzico di cumino ( facoltativo)
1 pizzico di semi di sesamo
sale qb
Affettare sottilmente, meglio se con la mandolina, il cavolo cappuccio e cospargerlo leggermente di sale. Coprirlo e tenerlo da parte per almeno una o due ore per farlo intenerire.
Nel frattempo lavare le foglie del cavolo riccio dopo aver tolto la costa centrale. Asciugarle, tagliarle a tocchetti e condirle uniformemente con 1 cucchiaio d’olio e un pizzico di sale. Distribuirle in un unico strato su una teglia rivestita di carta da cucina e cuocerle in forno a 190 ° per 10/15 minuti , girandole a metà cottura per farle diventare ben croccanti su entrambi i lati. Sono pronte quando i bordi cominciano a diventare bruni.
Grattugiare la buccia dell’arancia e unirla agli altri ingredienti del dressing, pelare a vivo il frutto e tagliarlo a pezzetti.
Lavare e asciugare il songino, unirlo in una insalatiera o in un piatto da portata con il cavolo cappuccio viola leggermente strizzato, le chips di cavolo riccio e i pezzetti d’ arancia. Condire il tutto con il dressing ottenuto mescolando tutti gli ingredienti in un frullatore.
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Insalata di crauti,noci, pecorino e uva
Un’insalata fresca e saporita ma con ingredienti di stagione, tutti o quasi ad alto tasso di benessere…perché ormai lo sanno anche i sassi che tutti componenti della famiglia di cavoli e affini ( Brassicaeae) sono un toccasana per la salute, così come le noci ricche di omega 3 e l’uva ricca di potassio e vitamine. L’aggiunta di pecorino semi stagionato serve a dare sapidità anche se in questo gruppo di superfood fa un po’ la parte dell’ospite scomodo ma senza il quale magari ci si annoierebbe a morte. Se siete vegani o a dieta potete magari sostituirlo con tofu affumicato. Al posto dell’uva si possono usare mele verdi e/o arance.
per 2 persone
150 gr ca di cavolo cappuccio
2 manciate di songino
80 gr di pecorino semi stagionato
8 noci
10/12 chicchi di uva bianca
succo di 1/2 limone
olio evo, sale, pepe bianco qb
Lavare e strizzare il songino, tagliare a fettine sottilissime il cavolo cappuccio , poi lavare e asciugare ben anche questo.
Unire in una ciotola le due insalate, i chicchi d’uva lavati e asciugati e tagliati a metà, le noci sgusciate e spezzettate, il pecorino ridotto a dadini.
Condire con un dressing preparato con olio evo, succo di limone , sale e pepe ben emulsionati.
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Polpettone di verdure in crosta di fiori di zucca
I polpettoni secondo me sono tutti buoni, e non da meno lo sono quelli di verdura più leggeri e salutari. Per una presentazione più integrante ho pensato di rivestire quello vegetariano che ho preparato ieri con dei fiori di zucca appena acquistati.
Rivestito così, un semplice piatto di patate e verdure può essere una soluzione anche per ospiti a cena . Che dite? Una volta tagliato a fette si può impiattare con una salsa di pomodori e basilico come ho fatto qui oppure con del burro nocciola o ancora con una fondutina ai formaggi.
dosi
700 gr di patate a pasta bianca
150 gr di carote
200 gr zucchine
100 gr cipollotto
10 fiori di zucca
1 cucchiaio di prezzemolo e 1 di erba cipollna
1 rametto di rosmarino e qualche foglia di salvia
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 o 2 cucchiai di pan grattato
sale, pepe qb
olio evo
Preparazione:
Far lessare le patate, sbucciarle e tenerle da parte.
Tagliare a dadini le verdure e farle rosolare in due cucchiai d’olio insieme a salvia e rosmarino per circa dieci minuti. Salare e pepare, poi togliere gli aromi.*
In una ciotola mescolare le verdure con le patate schiacciate, l’uovo, il formaggio, 1 cucchiaio di pangrattato, il prezzemolo e l’erba cipollina. Aggiustare di sale e pepe.
Aprire delicatamente i fiori di zucca, togliere il pistillo centrale, sciacquarli e asciugarli.
Sistemare l’impasto di patate e verdure su una teglia rivestita di carta forno dandogli la forma di polpettone. Rivestirlo con i fiori di zucca disposti regolarmente, salare leggermente e spolverare con un po’ di pangrattato. Passare dell’odio a filo e/o due o tre pezzetti di burro.
Infornare a 180 gr per 30 minuti circa
Tagliare a fette e servire con un sugo di pomodori e basilico oppure del burro nocciola o una fondutina di formaggio.
Si può conservare in frigo per un paio di giorni.
* per una preparazione più veloce si possono utilizzare le stesse verdure congelate tagliate a cubetti
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Frollini vegani ai semi di papavero e fleur de sel
L’altro giorno alla Unes mi hanno fatto assaggiare un nuovo prodotto a base d’olio extravergine d’oliva che si presenta e si conserva come il burro ( anzi come consistenza ricorda più la margarina) . Si chiama Reolì e me l’hanno proposto spalmato su un cracker. Il sapore non era male e pensando che potesse essere utile soprattutto nella preparazione delle frolle o brisé salate l’ho acquistato. Dopo pochi giorni ho provato a fare questi frollini saporiti dove il retrogusto d’olio d’oliva si sente leggermente. Non riesco ad immaginare quindi se possa essere adatto per le torte o altri dessert dove preferisco usare l’olio di riso che non ha sapore, ma magari proverò..
Intanto questi mi sembrano buoni …il problema adesso è non finirli troppo in fretta!
Ps la foto però è venuta veramente male, sorry
per 50 frollini ca
100 gr farina di enkir o di farro semintegrale
100 gr di burro d’olio
1 o 2 cucchiai di farina di mandorle
1 o 2 cucchiai di acqua fredda
sale fino, pepe e/o paprika qb
fleur de sel per la finitura qb
semi di papavero per la finitura qb
Per una versione non vegana si può aggiungere un cucchiaio di parmigiano grattugiato
In una ciotola versare le due farine e il burro freddo a pezzettini, salare e aggiungere alte spezie a piacere e mescolare delicatamente gli ingredienti con la punta delle dita fino ad avere una consistenza a briciole. A questo punto aggiungere l’acqua poco per volta finché l’impasto forma una palla compatta e liscia come per la frolla normale.
Coprire con la pellicola e tenere in frigo per circa un’ora.
Quando la frolla si è raffreddata, dividerla a metà e stendere ogni pezzo con un matterello tra due fogli di carta forno ( la metà che avanza è meglio conservarla in frigo fino all’ infornata successiva).
Nel frattempo portare il forno statico alla temperatura di 160°.
Con delle formine ricavare i biscotti e stenderli su un teglia rivestita di carta forno. Distribuire su ognuno un po’ di fleur de sel e i semi di papavero.
Infornare in forno già caldo e cuocere circa per 15 minuti ( o leggermente più o meno a seconda del forno) finché si sono dorati leggermente.
Questa frolla è adatta anche per preparare delle basi per canapè da riempire a piacere una volta fredde.
I biscotti salati si conservano per qualche giorno in una scatola di latta
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Cheese dessert alla frutta
Non l’ho chiamata “cheese cake” perché lo strato di biscotti sul fondo non contiene volutamente né burro né olio di cocco ( che non mi piace molto) che servono a indurirlo e renderlo più “croccante”. Volevo solo preparare un dolce veloce e leggero senza cottura con gli ingredienti che avevo in casa.
E’ buono e non sfigura se avete ospiti perché si presenta bene direi…e poi è veloce da fare ( l’ho già detto?). Potete cambiare un po’ gli ingredienti a piacere, come il tipo di biscotti, o il mix di formaggio fresco e ovviamente il tipo di frutta che comunque vi consiglio di aggiungere all’ultimo momento.
Per la presentazione vanno bene tutti i tipi di contenitori di vetro, dai vasetti della marmellata ai bicchieri dove si possono preparare delle monodosi.
per 2 porzioni
100 gr di ricotta
1 vasetto di yogurt alla vaniglia
4 biscotti tipo digestive
2 albicocche, 6 duroni, 1 kiwi, 1 susina…
2 cucchiai di rum
2 cucchiai di sciroppo di sambuco
Sbriciolare i biscotti e insaporirli con il rum e lo sciroppo di sambuco ( che si può sostituire con un po’ di sciroppo d’acero o altro dolcificante) , Distribuire l’impasto alla base dei contenitori di vetro schiacciandolo un po’.
A parte mescolare bene lo yogurt con la ricotta e fare uno strato sopra quello dei biscotti. Lavare, asciugare la frutta e tagliarla a dadini scartando ovviamente i noccioli. Se il dessert va servito subito disporre la frutta sopra gli altri strati altrimenti conservare i contenitori con biscotti, yogurt e ricotta in frigo coperti completandoli con la frutta all’ultimo .
Volutamente non ho aggiunto altro zucchero ma se vi piacciono i dessert più dolci potete spolverizzare dello zucchero a velo sulla frutta oppure mescolarlo alla ricotta e yogurt….anche se per me va bene così.
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Cracker integrali ai semi
Ho trovato la ricetta su Pinterest ( aiuto, Pinterest crea dipendenza!) che rimandava al sito di Monique, di “Miel e Ricotta” e ho subito provato a rifarli perché semplici e sani, oltre ad essere un’ottima scusa per finire un po’ di scorte di semini prima delle vacanze. Ho un po’ cambiato le proporzioni tra gli ingredienti ma sono venuti belli croccanti e friabili quindi significa che ognuno può fare piccoli cambiamenti senza fare danno. L’aspetto più importante da curare è la cottura che deve essere fatta a temperatura non troppo alta e per un tempo prolungato per dar modo all’impasto di asciugarsi bene senza bruciare. Essendo all’acqua sono anche molto leggeri e dietetici.
per 2 teglie di cracker
60 gr di farina integrale di farro
60 gr di farina di Enkir
60 gr di semi vari ( lino,girasole, sesamo, papavero…)
15 ml di olio di sesamo ( o altro olio di semi)
15 ml di olio e.v.o
un pizzico di sale e pepe
60 ml di acqua calda
olio qb per spennellare la carta forno
Portare il forno a 150°.
In una ciotola mescolare le farine , sale e pepe ( volendo aggiungere altre spezie a piacere ), i semi e i due oli. Versare l’acqua calda e impastare per amalgamare bene tutti gli ingredienti. Non importa se l’impasto rimane appiccicoso.
Tagliare due rettangoli di carta forno a misura della teglia e spennellarli con un po’ d’olio. Prelevare metà dell’impasto e appiattirlo tra i due fogli di carta forno con le facce oleate verso l’interno. Con l’aiuto di un mattarello stenderlo bene in un unico strato finché diventa molto sottile in modo uniforme. Togliere il foglio superiore e infornare per circa 45/50 minuti. Dato che ogni forno è diverso dall’altro, la prova che la sfoglia di cracker è arrivata a cottura si ottiene sollevandola delicatamente: se si può fare senza che si pieghi vuol dire che è pronta perché tutta l’umidità è evaporata. Togliere allora dal forno e una volta raffreddata spezzare in pezzetti più piccoli.
Procedere quindi nello stesso modo con la seconda infornata.
Se ce la fate a non finirli nel giro di un giorno, come sta succedendo a me, potete conservarli in una scatola di latta
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Insalata di spinacini, zucchine grigliate, feta e olive nere
Per me le insalate possono essere solo così, ricche ma fresche, saporite ma leggere…e devono fare da piatto unico. D’inverno mi piace che almeno uno degli elementi sia cotto, e d’estate forse anche…perché mi sembra che il piatto sia più completo anche se non è una regola generale. In questa ricetta le zucchine vanno marinate per insaporirle bene prima della grigliatura così che i sapori siano più complessi.
per 2 persone
2 o 3 manciate di spinacini già lavati e asciutti
2 o 3 zucchine chiare e tenere
50 gr di feta
1/4 di avocado maturo
1 cucchiaio di olive nere al forno
1 cucchiaio di granella di nocciole tostate
per la marinatura: paprica forte, pepe nero, sale, origano qb + 2 cucchiai olio e 2 di succo di limone
per condire: pizzico di sale, 2 cucchiai succo di limone e 2 di olio evo
Lavare e asciugare le zucchine e tagliarle per il lungo molto sottilmente. In una ciotola versare gli ingredienti della marinatura calcolando le quantità delle spezie in base ai propri gusti, mescolare bene e versare omogeneamente sulle zucchine. Lasciar riposare mezz’ora circa.
Su una griglia o una padella antiaderente ben calda far cuocere le zucchine marinate finché sono diventate più tenere.
Versare in una ciotola gli spinacini, le zucchine e tutti gli altri ingredienti e poi condire a piacimento
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Cartocci di pasta phyllo con verdure e feta
Da quando ho trovato la pasta phyllo al supermercato nel reparto freschi e non surgelata, tutto è diventato più semplice e mi posso sbizzarrire in tante ricette pensate al momento.
Non è difficile infatti preparare un ripieno con quello che si ha in casa, metterlo al centro dei quadrati o rettangoli di phyllo e creare dei cartocci, , dei triangoli o delle “sigarette” con questa sfoglia sottilissima che ha il pregio di diventare subito croccante in forno. Basta solo spennellarla con olio o burro fuso e un pizzico di sale o spezie per portare a tavola dei piatti sfiziosi che accontentano tutti.
Se si utilizza poi la phyllo fresca e non scongelata, si possono riporre in frigo i fogli che avanzano avvolti nella pellicola alimentare per poi usarli anche una settimana dopo.
per 6 cartocci
1 confezione di pasta phillo
1 mazzetto di cavolo nero
1 mazzetto di biete rosse
1/2 cipolla di Tropea
3 patate medie
1 panetto di feta
burro o olio evo qb
sale,pepe qb
aglio in fiocchi qb
Lessare le patate e tenerle da parte. Lavare le altre verdure e farle scolate. Togliere la costa centrale dal cavolo nero e tagliare le foglie piuttosto finemente. Affettare finemente anche le foglie di bieta compreso il gambo rosso. Affettare sottilmente la cipolla di Tropea e farla stufare con un paio di cucchiai d’olio, aggiungere poi le verdure tagliate insieme a due o tre cucchiai d’acqua. Insaporire con sale e pepe e volendo un po’ di aglio in fiocchi. Coprire con un coperchio e far stufare a fuoco medio finché le verdure finché sono tenere.
Preparare dei quadrati di circa cm 20 X 20 con la pasta phyllo. Ci vogliono un paio di quadrati per ogni cartoccio, quindi 12 pezzi. Nel frattempo far sciogliere il burro, se si usa, condendolo con un po’ di sale. Spennellare i quadrati di pasta e sovrapporli a due a due. Al posto del burro si può anche usare l’olio un po’ salato procedendo nello stesso modo.
Pelare le patate bollite e tagliarle a fette. Disporre i quadrati di phyllo imburrati sovrapposti due a due , disporre al centro dei quadrati uno strato di fettine di patata, un paio di cucchiaiate di verdure stufate e un poco di feta sbriciolata.
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Bocconcini di broccoli ai porri caramellati e formaggio di capra
Adoro tutte le verdure invernali quindi anche i broccoli, poco amati dalla maggior parte delle persone. Questa ricetta peró la consiglio a tutti, anche ai più restii perché é talmente gustosa che nel giro di pochi giorni, io che non cucino mai gli stessi piatti nello stesso mese, l’ho rifatta due volte a distanza di pochi giorni. Il sapore é rotondo, leggermente agrodolce e sapido dove le note sono perfettamente bilanciate. Questi bocconcini si prestano come antipasto, se si scelgono cime di broccolo piuttosto piccole, oppure come secondo piatto se si scelgono quelle più grandi.
L’idea l’ho presa dal libro ” Life in balance” di Donna Hay, fonte d’ispirazione in questo periodo è di cui ultimamente ho già pubblicato qualche ricetta. Rispetto alla ricetta originale ho diminuito la dose di aceto di mele e ho sostituito l’halloumi, un formaggio magro che da noi non si trova, con primo sale di capra. Lo ripeto…sono buonissimi!
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